giovedì 19 gennaio 2023

EN ROMA CON VAN GOGH

Visitar Roma es siempre una aventura una experiencia que necesito repetir una y otra vez. En esta ocasión, la visita a la Ciudad eterna ha sido por un motivo particular: la muestra, en el Palacio Bonaparte, de cincuenta de las obras más célebres de Van Gogh.

Vincent Van Gogh nació en Holanda el 30 de marzo de 1853 y la muestra, que se expone desde el 8 de octubre del 2022, tiene el objetivo de celebrar los 170 años de su nacimiento.

La muestra de Roma proviene del museo Kröller Müller di Otterlo, Países Bajos, que guarda uno de los más grandes patrimonios de la obra del pintor, así como testimonios biográficos. Encontrar allí obras de Van Gogh que no había visto nunca, cartas escritas por él a su hermano, frases suyas tan reveladoras de su mundo interior, sumado a la eficiencia de los organizadores para permitir el acceso a la muestra en los horarios programados, contribuyeron a que todavía sienta el agradable sabor de lo vivido.

Algo relevante de esta exposición es que el espectador tiene la posibilidad de tocar y observar cada uno de los colores que usó el pintor en sus cuadros, así como la evolución de los trazos, con el paso de los años.

La tecnología también estuvo presente y nos hizo experimentar a todos una experiencia sensorial inolvidable. A través de pantallas circulares, en una sala totalmente oscura, con un techo que refleja la Noche estrellada y una música sugestiva, fue hermoso ver aparecer los girasoles para luego, observar su descomposición.

Influye también la locación donde se realiza esta muestra. El histórico Palacio Bonaparte, construido entre 1657 y 1677 por el arquitecto Giovanni Antonio De Rossi, fue comprado en 1818 por Maria Letizia Ramolino, madre del emperador francés Napoleón Bonaparte, por 27.000 piastras de oro (moneda de la época).

Gracias Roma, por recibirme y dejarme entrar a uno de tus palacios. Gracias Van Gogh, por permitirme conocerte un poco más.

                                                           Leysa Martínez Ortiz

                                                           Locutora, Escritora y

                                                           Oradora Motivacional


Para estar al tanto de los videos de Atracción y Contraste suscríbete a

https://www.youtube.com/channel/UCaaS...

e visita MI SITIO WEB: https://www.27letraselmundoenespanol.com

MI BLOG: https://atraccionycontraste.blogspot.com

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/27letraselm... FACEBOOK: https://www.facebook.com/27letraselmu...


No olvides dejar tus comentarios sobre este post


lunedì 16 gennaio 2023

STEFANO SÁNDOR É TORNATO A CASA, GRAZIE A UN FRANCOBOLLO - Quando le nuove tecnologie aiutano a svelare il passato

Chi l’avrebbe mai pensato che una vecchia e semplice abitudine potesse essere la chiave di volta per individuare, a distanza di 70 anni, tra i resti di una fossa comune, il corpo di Stefano Sándor, salesiano laico (coadiutore), che a 39 anni fu condannato a morte e giustiziato durante gli anni bui del regime comunista in Ungheria, colpevole solo perché «faceva il salesiano». 

Sfogliando il numero di settembre del 2022 del Bollettino Salesiano, rivista fondata da San Giovanni Bosco nel 1877, che ricevo a casa sempre con molto piacere essendo cresciuto in un oratorio salesiano, l’attenzione è caduta sul messaggio del Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, non tanto sul titolo “STEFANO SÁNDOR È TORNATO A CASA”, quanto sul sottotitolo “IL DNA DI UN FRANCOBOLLO”. Qui, il mio spirito di filatelista ha preso il sopravvento, dedicando immediata ed approfondita lettura sia del messaggio del Rettor Maggiore che del successivo articolo sulla vita del martire Stefano Sándor. Don Ángel, lo scorso 4 giuno 2022, si è recato a Budapest, in Ungheria, per benedire al termine di una solenne cerimonia eucaristica, le reliquie di Stefano Sándor, ritrovate, appunto, dopo 70 anni, grazie all’aiuto di esperti di storia e test del DNA. 

Stefano Sándor aveva impedito che cinque giovani venissero giustiziati con lui quali traditori del regime. Dopo un durissimo interrogatorio con torture, il coadiutore salesiano riuscì in un attimo di distrazione delle guardie a parlare con gli altri ragazzi e chiese loro di incolparlo di tutto ciò di cui volevano accusarli. I giovani si opposero, ma lui disse loro che, a causa della loro amicizia e della loro fede in Gesù, d
ovevano farlo per salvarsi la vita. E così avvenne: Stefano fu condannato a morte e loro furono condannati a 8 anni di carcere. Per fortuna, tre anni dopo il regime comunista cadde e la loro condanna fu annullata.

“Un altro particolare ci dimostra l’eleganza della Provvidenza”, continua Don Ángel Fernández Artime, che evidenzia, nel suo messaggio, come una serie di miracolose coincidenze ha circondato e impreziosito il ritrovamento e la solenne celebrazione per la benedizione delle reliquie del martire beato Stefano Sándor. Nel luglio del 1952, il salesiano fu catturato sul posto di lavoro, e di lui nemmeno i confratelli ebbero notizie. 

Per 70 anni nulla si è saputo dove potessero trovarsi i suoi resti umani. Si sapeva soltanto che era stato giustiziato e sepolto nottetempo in una fossa comune insieme ad altre cinque persone in un bosco alla periferia di Budapest, senza alcun segno o nome che potesse dare qualche indizio. Per tutti questi anni la convinzione che sarebbe stato impossibile trovare i suoi resti è stata infranta dalla tenacia di una giovane ex studentessa, l’esperienza e le altissime conoscenze di un’esperta della storia di quegli anni, hanno fatto sì che i resti mortali di sei dei giustiziati venissero ritrovati agli inizi del 2022. Restava da capire se uno di essi potesse essere il Beato Stefano. Grazie al DNA ricavato da una lettera scritta da Stefano e da un’altra lettera con il francobollo attaccato dal fratello (che aveva sperato in questo momento per tutta la vita ma è morto nel 2019), due grandi esperti nelle tecniche di riconoscimento tramite tracce molecolari, hanno identificato molti dei resti mortali di Stefano, ora raccolti in un apposito reliquiario la cui effigie ritrae Stefano Sándor intento a leggere il Bollettino Salesiano ungherese (Szalezi Ertesito), per ricordare come egli conobbe don Bosco e il mondo salesiano e anche a richiamare la sua missione educativa nel campo della stampa come maestro tipografo.

“Posso testimoniare – afferma il Rettor Maggiore - che l’emozione e anche la commozione di molte persone alla celebrazione eucaristica di quella mattina è stata indescrivibile. Posso testimoniare per esperienza personale che tutto questo non è una coincidenza”. 

La spontanea e semplice abitudine di umettare con la lingua la gomma del francobollo da incollare sulla lettera, ha fatto sì che dopo 70 anni, si potesse dare un nome a dei resti. Più che il collezionismo, da quello che si può intuire leggendo l’articolo, è
stato l’amore familiare che ha conservato la corrispondenza, dove la passione per la storia postale lascia il posto all’unica traccia materiale di chi da un giorno all’altro viene fatto sparire e giustiziato, senza nemmeno la consolazione, per chi rimane, di avere il luogo dove piangere, piantare una croce o portare un fiore.

Voglio credere anch’io che la Provvidenza abbia guidato la scienza, affinché di questo tragico martirio non restasse solo la memoria storica tramandata oralmente. Voglio credere che sia stato riconosciuto il valore eroico e umano del Beato Stefano Sándor che finalmente è tornato a casa, la sua casa dove poter continuare a “fare il salesiano”, cioè radunare i giovani per attività giovanili, sport e formazione.

                                                                                                       Sante Borrelli

                                                                                                     Scrittore U.S.F.I.*

P.S. Vi invito, a sfogliare il Bollettino Salesiano da cui ho tratto questo scritto, dal sito ufficiale della rivista di Don Bosco https://bollettinosalesiano.it/wp-content/uploads/2022/08/08-Settembre-2022.pdf


*Unione Stampa Filatelica Italiana https://www.usfi.eu







giovedì 5 gennaio 2023

LAS CONEXIONES


Acabo de ver una pel
ícula titulada: Legami pericolosi, y esto me ha hecho pensar en el valor, el peso y el significado que pueden tener las conexiones, los lazos, los vínculos.

Conexión: unión que se establece entre dos o más cosas, o personas.

Una conexión es poderosa para bien o para mal, depende de los objetivos con los que establecemos esas relaciones o con quienes nos conectamos.

A las conexiones que hace el cerebro se les llama sinapsis. La sinapsis es clave para la comunicación entre las neuronas, lo que constituye la base del funcionamiento cerebral.

Incluso las personas que forman parte de las mafias, y eso lo aprendí en la película, le dan mucho valor a las conexiones y son muy selectivas a la hora de establecer vínculos con otros.

En matemática, específicamente en Geometría diferencial, se habla de conexiones entre un punto y otro.

También existe la “velocidad de conexión” o la “velocidad de red.”

Existe la conexión humana para referirnos a esa energía que nace de una persona e impacta en otra, lo que permite crear lazos mas o menos fuertes.

Linquedln es un ejemplo de conexiones humanas. Las conexiones humanas son importantes sobre todo si nos permiten ejercitar valores como la empatia, el perdón, la compasión, el amor, la solidaridad...

Pero antes de experimentar alguna conexión con los demás, la primera y más importante es la conexión con nuestro propio Ser. Como dijera el poeta, aforista, orador y activista estadounidense, Bryant Mcgill: “Conectarse consigo mismo y conocerse a sí mismo es un cambio de vida.”

¿Y tú, qué opinas de las conexiones?

Leysa Martínez Ortiz

Locutora, Escritora y

Oradora Motivacional

Para estar al tanto de los videos de Atracción y Contraste suscríbete a

https://www.youtube.com/channel/UCaaS...

e visita MI SITIO WEB: https://www.27letraselmundoenespanol.com

MI BLOG: https://atraccionycontraste.blogspot.com

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/27letraselm... FACEBOOK: https://www.facebook.com/27letraselmu...


No olvides dejar tus comentarios sobre este post

martedì 3 gennaio 2023

VIVIR ES URGENTE – COLECCIONAR SELLOS TAMBIÉN Mantenemos viva la memoria y nuestra historia con la solidaridad

En el año 2020 en el miedo mundial de una inesperada e imprevista pandemia, llegó otro momento muy triste cuando supimos de la muerte del cantante y compositor Pau Donés, líder de Jarabe de Palo, tras años de lucha contra el cáncer.

Pau, enfrentó su enfermedad y convirtió su lucha en la lucha de todos. A poco más de un año de su partida física, el proyecto Jarabe de Palo va cobrando forma para que su legado se mantenga cada día más vivo.

En la lucha contra el cáncer, la investigación es imprescindible, y gracias a asociaciones como CRIS (Cancer Research Innovation Spain) se fomentan las investigaciones y el desarrollo de tratamientos innovadores para los pacientes, poniendo las bases para una vida sana y promoviendo el bienestar en todas las edades, elementos esenciales también para el desarrollo sostenible.

El lema de vida de Pau Donés “Vivir es urgente”, lo escribió con su mano sobre una camiseta, justo en ocasión de un concierto benéfico en ciudad de México, en favor de los damnificados por el terremoto de Puebla. Este acto, se convirtió en el origen de todo el proyecto que pretende mejorar, impulsando la investigación de la enfermedad, la vida de los pacientes y sus familiares.

El 5 de noviembre de 2021 el Correo de España ha materializado el mensaje de Pau Donés en una hoja-bloque que destaca en el centro un sello del valor de 5,80 euros, que tiene en detalle la camiseta: “Vivir es urgente. Pau”.

La emisión del valor postal ha sido posible gracias al impulso de Jarabe contra el cáncer y la Fundación CRIS contra el cáncer, y la colaboración de Correos Market, en unas camisetas solidarias con cuya venta se han recaudado muchos fondos para la investigación contra esta enfermedad.

Además, es un sello solidario. Correos de España destinará un 3% de su venta a este proyecto.

Como coleccionista filatélico, a pesar del fallecimiento de un cantante y compositor que tuvo éxito también en Italia, me hace feliz esta emisión por varias razones.

En primer lugar la imagen elegida transmite vida, ganas de luchar frente a las dificultades. Esta hoja-bloque, quedará muy bien en el álbum de nuestra colección y entre otros fragmentos de papeles colorados (sellos), matasellados y nuevos.

La otra opción por la cual me pongo feliz, es que puedo disfrutar ese sello para escribir a alguien. No tenemos que olvidarnos que el sello postal nació por y para eso, y como filatélico me daría alegría escribir y recibir correos con esta viñeta, que va a ser un valor adjunto a nuestro mensaje que está en el sobre o la tarjeta postal. Un mensaje de Vida, de Lucha y Solidaridad.

A continuación te dejo los datos técnicos del sello y los enlaces de la Fundación CRIS y del Correo de España. Has tu parte: “Vivir es urgente”.


Sante Borrelli

Escritor U.S.F.I.

(Unione Stampa Filatelica Italiana – Unión Prensa Filatélica Italiana)         

 

Correos de España

Salud y bienestar. Vivir es urgente.

Fecha de emisión: 05 de noviembre de 2021

Procedimiento de impresión: Offset

Papel: Estucado, engomado, fosforescente

Tamaño del sello: 150 x 104,5 mm

Efectos en pliego: Hoja Bloque

Valor postal de los sellos: 5,80 euros

Tirada: 125.000 HB

 

https://criscancer.org/es/

https://filatelia.correos.es/es/es/rincon-correos/filatelia/productos/sellos/espana/2021/Vivir